È una straordinaria Associazione che si chiama “Volontariamente” e che ho avuto la fortuna di conoscere qualche anno fa quando anch’io, per qualche tempo, ho sofferto di depressione.
Loro mi hanno accolta, coccolata e, con la loro amicizia, mi hanno accompagnato in meravigliose visite guidate nella magica Roma e abbiamo trascorso insieme giornate all’insegna della spensieratezza e dell’allegria.
L’aspetto più positivo dell’Associazione sta nel fatto che i volontari non essendo addetti ai lavori ma persone con un grande cuore, non affrontano la malattia mentale con lo stigma del pregiudizio ma creano un positivo rapporto alla pari, senza manifestare alcun giudizio negativo… cosa veramente rara.
Per far conoscere al vasto pubblico della Rivista Campo de’ Fiori l’Associazione e la sua preziosa attività, ho incontrato il carismatico Presidente, l’Avvocato Fabrizio Berliri, che, gentilmente, mi ha concesso quest’intervista.
-Presidente, come e perché è nata quest’Associazione?
Io e numerosi altri amici, nel 2014, abbiamo deciso di costituire l’Associazione avendo notato l’esistenza non soltanto di un vero e proprio stigma sociale nei confronti della malattia psichiatrica e del disagio psicologico ma anche l’isolamento nel quale versano numerose persone affette da queste patologie.
-So che l’Associazione non è formata da specialisti del settore psichiatrico. Ciò porta dei vantaggi e in cosa si differenzia dalle altre?
Grazie al passa parola i volontari dell’Associazione sono oltre 100 e tra questi vi sono anche psichiatri e psicologi. Ho però notato che proprio gli addetti ai lavori sono quelli che hanno maggiori difficoltà a spogliarsi dell’abito professionale e a trattare con i nostri nuovi amici su un piano di assoluta parità.
Esistono altre Associazioni che svolgono attività nel nostro stesso settore ma non all’aria aperta e con finalità formative e assistenziali che noi, viceversa, non perseguiamo.
La nostra convinzione è che da molte malattie psichiatriche e da molti disturbi psicologici si possa definitivamente guarire, cosa che del resto viene recentemente confermata dai più recenti studi di carattere scientifico.
-Da dove nasce il nome?
La ragione sociale “VolontAriaMente” può sembrare banale. Così non è in quanto l’apparente avverbio comprende tre sostantivi “Volontà”, “Aria” e “Mente” che sintetizzano lo spirito e le finalità della nostra Associazione.
-Quante persone comprende?
Ripeto che i volontari sono attualmente più di cento ma ormai non esiste una sostanziale distinzione tra volontari e utenti ma esiste soltanto un gruppo di amici che si incontrano volentieri e in uno spirito sereno e divertente.
-Qual è lo scopo?
La finalità dell’Associazione è quella di togliere dall’isolamento tante persone affette da disturbi psichici.
All’inizio i nostri nuovi amici erano soprattutto degenti presso talune case di cura che avevamo contattato ma adesso i degenti sono una minoranza mentre la maggior parte dei partecipanti alle nostre iniziative sono persone dimesse dalle strutture sanitarie spesso inserite in contesti familiari difficili.
-So che ci sono due filoni dell’attività: uno prettamente sportivo e l’altro ricreativo- culturale. Ce ne può parlare?
Tutti i mercoledì mattina organizziamo presso il TC Parioli attività sportiva che comprende il calciotto e il tennis. A questa attività partecipano anche i volontari e sono veramente orgoglioso di poter riferire che in sei anni di attività non vi è mai stato il minimo incidente o diverbio ancorché le partite di calcio siano… combattutissime! I sabati mattina sono invece dedicati ad attività ricreative- culturali nel senso che le nostre mete sono musei, ville, monumenti ecc.
Insieme ai nostri amici io stesso ho scoperto tanti tesori della nostra Roma che prima non conoscevo.
-E’ vero che l’Associazione non chiede contributi allo Stato e, se è così, da dove vengono i fondi?
Siamo un’Associazione che si autofinanzia e che conseguentemente dispone di fondi… molto modesti.
Ho del resto preferito non attingere a contributi statali o regionali proprio per essere più liberi di gestire la nostra attività nel modo che riteniamo più opportuno senza dover rendere conto a nessuno.
-Se lei dovesse descriversi, come lo farebbe?
Come in tutte le attività di volontariato ciò che si dà è molto meno di quanto si riceve.
Ho avuto modo di conoscere tante persone intelligenti, sensibili e valide e il mio rimorso è quello di non aver cominciato prima.
-Tutte le cose importanti nascono dall’infanzia. Lei che bambino era?
Ho perso mio padre quando avevo soltanto due mesi. Non ho quindi avuto una figura paterna di riferimento ma sono estremamente grato a mia madre per essere riuscita, da sola, ad assicurarmi una infanzia e una adolescenza sostanzialmente felici.
-Che ne pensa dell’amicizia?
Io credo veramente nell’amicizia e credo che tale sentimento spontaneo, disinteressato e assolutamente disinteressato ed assolutamente gratuito sia uno dei valori più importanti della vita.
-E dell’amore?
Dopo tantissimi anni di matrimonio, posso veramente dire di essere stato fortunato. Ma l’amore non è soltanto un sentimento riservato a due persone ma si estende a tutti.
Tutti noi abbiamo bisogno di amore che è il vero antidoto contro tutti i mali e contro tutte le disgrazie che fatalmente ci colpiscono durante la nostra vita.
-Quali sono i progetti per il futuro dell’Associazione?
Ritengo che la nostra esperienza possa essere esportata in altre città d’Italia e con Chiara Gamberale che è una nostra validissima volontaria e al tempo stesso una prestigiosa testimonial, stiamo pensando ad una periodica trasmissione radiofonica dedicata a persone affette da malattie psichiatriche o da disturbi psicologici. Nel momento in cui tanti problemi psichiatrici saranno considerati dalla società come le altre malattie che devono essere tempestivamente curate e guarite e non come una tara irreversibile, si sarà effettivamente realizzato il sogno per cui la nostra Associazione è stata istituita.
Maddalena Caccavale Menza
